domenica 21 luglio 2013

Siamo un pò tutti........Vecchi, Pazzi e Sognatori

La Sassa (frazione di Montecatini Val di Cecina)
20 luglio 2013

Grande successo ieri sera alla Sassa (frazione di  Montecatini Val di Cecina) per lo spettacolo della Compagnia Rodisio "Vecchi, pazzi e sognatori"
Con la leggerezza che li contraddistinge, Davide e Manuela, hanno regalato momenti di autentica poeticità,offrendo una performance delicata e surreale.
La storia di due vecchiettini innamorati, emoziona e diverte bambini e adulti.
Ma cosa accade quando la follia e l'immaginazione dell'arte prendono il sopravvento.....?
Accade di "vivere".......di ballare, di cantare, di lasciarsi trasportare dal vento della creazione.
E allora non resta che "buttarsi in pista" con la spensieratezza delle nostre azioni incomprensibili.


mercoledì 10 luglio 2013

VOLTI DA FESTIVAL: COMPAGNIA DEI RIFUGIATI DEL TEATRO DELL'ARGINE

VOLTI DA FESTIVAL

Compagnia dei Rifugiati del Teatro dell'Argine
Il violino del Titanic-ovvero non c'è mai posto nelle scialuppe per tutti

L'affondamento che lo spettacolo tenta di indagare è,naturalmente,la crisi non solo economica ma nache culturale e sociale che il nostro mondo sta attraversando.
L'altro fondamentale materiale ispiratore della riflessione sull'affondamento del modello di vita occidentale,è stato il poema La fine del Titanic di H.M Enzensberger.

Dialettica tra progresso e catastrofe,lo stilicidio graduale,quasi impercettibile,con cui avviene la fine del mondo,il crollo delle utopie,il ruolo del poeta e dell'intelletuale.

VIVERE IL FESTIVAL VOLTERRATEATRO DA PROTAGONISTI: gli workshop 2013


Volete vivere il teatro non solo da spettatori, ma da veri protagonisti?
Non avete scelta, dovete partecipare agli workshop che questo anno VolterraTeatro ha organizzato per voi.
Un'eperienza performativa unica che vi lascerà il segno.


"Fotografia di scena" condotto da Futura Tittaferrante:

Il workshop si propone come spunto di riflessione sulla fotografia di scena e vuole fornire i mezzi di base per incontrarla. A Futura Tittaferrante va il compito di guidare gli allievi alla scoperta del rapporto fra teatro e fotografia, fra l’interiorità del fotografo e il mondo al di là del diaframma.
Come si "guarda" uno spettacolo? E prima, come lo si "avvicina"? E poi, come lo si "ferma"? Il fotografo di scena si fa spettatore e narratore a un tempo, vivendo la pratica della foto-graphia come intervento creativo e interpretativo fondato sul rispetto verso della performance che prende vita attorno al proprio diaframma, restituita quindi criticamente.

I partecipanti al workshop potranno fotografare alcuni tra gli eventi più importanti in programma al festival.





 
"just doing":

Forse al posto della parola “attore”, sarebbe più corretto usare il termine “performer”, restituendo la molteplicità di possibilità d’espressione che ci si aspetta oggi da chi abita la scena europea contemporanea. L’attore (o il performer) opera appunto in un luogo di incontro non solo di lingue e culture, ma anche e soprattutto di linguaggi artistici e scenici, mettendo in gioco tutte le sue peculiarità e le sue doti. Quali sono gli strumenti richiesti a questa nuova figura d’artista, a questo nuovo professionista dello spettacolo, al nuovo interprete contemporaneo, spesso anche autore e creatore dello spettacolo? Quali sono i linguaggi che si incrociano sulla scena? Come è cambiata l’esigenza della scena?
Nell’evoluzione contemporanea della figura dell’artista di scena, il percorso di studio attoriale si muove attraverso una serie di elementi incogniti e individuali che costituiscono il valore della presenza umana. Senza ormai più il conforto di una tecnica al servizio della bellezza interpretativa, l’esperienza in scena si conferma come il momento in cui la persona è quello che è, ma soprattutto è ciò che fa.
Il teatro e l’Arte Contemporanea costituiscono un polo di attrazione, una forma che, attraverso il proprio potere provocatorio e magico, attira l'attenzione, risveglia l'interesse e trasmette messaggi, notizie e stati d'animo.

1) Contemporaneità dei linguaggi e stato della performance. Linguaggi estetici-artistici
2) Teatro sociale e performatività della diversità
3) Work in Progress e Happening: Teatro e performance




INSTALLAZIONI E MOSTRE: percorsi artistici



PERCORSI ARTISTICI

FILM
Mario Francesconi
Volterra-Saletta del Giudice Conciliatore 10:30-19:30

UNA RADICALE BELLEZZA
mostra fotografica di Stefano Vaja
Volterra-Spazio espositivo di Via Turazza e centro storico 10:30-19.30

CAMMINO, BELLO E VENTIDUENNE-PHOTOGALLERY TAKE-AWAY
installazione interattiva a cura di Carlo Gattai
Volterra-Logge di Palazzo Pretorio 10:30-19:30

TEATROTRAPPOLA
di Enrico Coli
a cura di Gianni Gronchi
Volterra-Spazio espositivo "Il cappello di feltro",vicolo Leonori Cecina 11.00-13:00/17:00-20:00

VOLTI DA FESTIVAL: COMPAGNIA DELLA FORTEZZA in SANTO GENET COMMEDIANTE E MARTIRE

VOLTI DA FESTIVAL

Santo Genet Commediante e Martire
Compagnia della Fortezza




 
Come santi meravigliosi, nell'atto dell'estasi, dell'oblio.
Perché quel corpo deve essere mitizzato, non è il corpo del reato del reale, ma è il corpo di chi si allontana dal reale, dalla storia e dalla sua storia.
Tutte qualità e potenzialità nello stesso soggetto.
Genet non uccide, si uccide, si sacrifica.
Sacrifica il suo essere.
I suoi eroi vengono svuotati della loro realtà.
Ogni omicidio diventa un suicidio, un morire a se stessi su un piano estetico. Il teatro è la macchina del delitto. La realtà diventa immagine reale che si fa riflesso che tradisce la realtà con tutta la sua arroganza.

''Ch'io abbia da raffigurare un forzato - o un criminale - sempre lo coprirò di tanti e tanti fiori...''

''La bruttezza è bellezza in riposo''
''La bellezza è la proiezione della bruttezza''

Prime variazioni sul tema
Oro
Specchi
Cornici
Tulle
Fiori
Bijoutteria
Riflesso
Carta da parato fiorita
Candelabri
Incensieri
Foto volti
Segatura per teche
Tappeti
Tendaggi
Lampadari
Rosoni di gesso
Ventagli
Aureole
Merletti
Azzurro con le stelle
Nero velluto
Bacinelle con zatterine con una parola
Frasi, parole, in cornice
Cuori rossi di raso con punti dorati
Cella come teca, come bara verticale

Genet secondo me

Armando Punzo





VOLTI DA FESTIVAL: COMPAGNIA DELLA FORTEZZA in MERCUZIO NON VUOLE MORIRE (versione teatrale)

VOLTI DA FESTIVAL

Mercuzio non vuole morire (versione teatrale)
Compagnia della Fortezza

In occasione dei 25 anni della Compagnia della Fortezza,oltre allo spettacolo inedito in carcere, sarà rappresentato al Teatro Persio Flacco di Volterra la versione teatrale di "Mercuzio non vuole morire", che ha debuttato al Palladium di Roma.

E' richiesto al pubblico di portare un guanto rosso e un libro





Romeo: Basta, basta, Mercuzio! Tu parli di nulla.
Mercuzio : Giusto, giusto io parlo dei sogni...
che sono figli di una mente vagabonda
pieni soltanto di vana fantasia,
che ha meno sostanza dell’aria
ed è più incostante del vento
che ora corteggia le gelide gole del nord
e poi furibondo fugge lontano
tornando al sud in cerca di calore.
(tratto da Romeo e Giulietta, W.Shakespeare)

VOLTI DA FESTIVAL: Giacomo Trinci, Lidia Rivello

VOLTI DA FESTIVAL

Inter Nos
lettura a due voci di Giacomo Trinci e Lidia Rivello dall'omonimo libro di Giacomo Trinci



Questo libro si presenta come un insieme di possibili canzonieri, declinati secondo una forma polifonica e aperta.
Diviso in cinque parti, si struttura come una partitura di voci, figure, incroci, esperienze fantasmatiche tra veglia e sonno, dove prendono vita diverse figurazioni di un personaggio frammentario, anonimo e plurimo.
Ogni sezione corrisponde ad un ideale tempo di sinfonia. Nelle sezioni ''Commentaria'' e ''Improvvisi'', di ispirazione schubertiana, si assiste alla tentazione di uscire in due direzioni dalla poesia lirica della tradizione: da un lato, disegnando la figura di un anonimo cronista a-storico che manda versi di commento via web; dall'altro, proseguendo lo scardinamento metrico all'insegna di testi sempre più segnati dalla vocazione di partiture musicali.
L'intelligenza critica, come lo spirito, soffia dove vuole; qui si incarna nelle forme di una poesia che riscopre, in atto, la sua natura di radicale contestazione linguistica e critica, trovando nella parte finale, con la creazione della figura allegorica di un Barbone intellettuale il luogo basico da cui partire per vedere il mondo che abbiamo edificato, impegnando la nostra responsabilità per il futuro.